Un saggio dedicato ai temi portanti della "rivoluzione filosofica" di Francesco Patrizi da Cherso (1529-1597), filosofo sui generis per il suo tempo. In molte corti italiane del Cinquecento le discussioni sulla filosofia d'amore erano diventate una moda frivola: Patrizi si concentra sui concetti di Amore e poesia, bellezza erotica e meraviglia letteraria come due facce della stessa medaglia, come strumenti filosofici ed elementi di partenza per un rinnovamento della cultura cinquecentesca. Instaura così un dialogo con le corti e le accademie ancora intellettualmente impegnate dell'epoca, facendosi promotore di un rinnovato platonismo, per rifondare la situazione culturale del suo tempo. Patrizi riforma le istanze della poesia e della scala amoris, le quali vengono così presentate come nuovi strumenti filosofici: la meravigliosa bellezza del corpo poetico e quella fisica del corpo della persona amata finiscono per fondersi, proiettando la tensione estetica sul piano etico sotto forma di una nuova magia politica.