In occasione dei cento anni dalla nascita di mio padre, Luigi Ferraris, desidero riproporre all'attenzione dei Fratelli e non solo, questo breve saggio che egli scrisse nel 1973. Il suo scopo era quello di richiamare l'attenzione di coloro che avevano orecchie e cuore per sentire, sui fondamentali doveri di tutti gli "uomini di desiderio" e sull'Istituzione iniziatica di cui faceva parte da oltre vent'anni, valutandone la validità degli insegnamenti e dei principi. Il saggio prende l'avvio da un interrogativo fondamentale che ne costituisce anche il titolo: Cosa dobbiamo a noi stessi e all'Umanità? Si tratta di una domanda imprescindibile per chiunque voglia esplorare le proprie profondità e voglia intraprendere un percorso di crescita interiore. Da qui parte una disamina accurata della nostra società con le dinamiche che la governano e che influenzano i comportamenti degli esseri umani e di tutti quegli aspetti che continuano ad avere conseguenze più o meno incisive sulle Istituzioni iniziatiche e sul conseguimento o meno delle loro finalità.