Attraversare la densa e articolatissima materia vichiana desta ancora uno straordinario fascino perché, puntualmente, se ne fuoriesce carichi di meraviglia e di stupore, ma mai completamente sazi. Come se la pagina appena letta avesse bisogno di essere meditata e meditata più volte, e poi di nuovo letta, come se si fosse lì lì per scorgere qualcosa di inaudito e nel contempo appagante, assaporando quasi quel "divin piacere" che smuove ogni lettore alla fatica dell'impresa. Vico, persuaso che la cultura è strettamente legata alla questione del vero, ci ha consegnato un'opera nella quale le diverse e più distanti branche del sapere tendono a convergere, in una composita e composta armonia di cui silente intersezione è proprio la pedagogia. La peculiarità dell'indagine, meticolosa ed erudita, compiuta dal filosofo napoletano dà luogo a una riflessione di carattere universale sulla condizione esistenziale umana e, per tal motivo, resistente agli attacchi avversi e alle mode di ogni tempo.