«C'è chi ha fede nel cristianesimo e lo mette in pratica nella condotta quotidiana di amore per Dio e per il prossimo, senza pubblicità. C'è chi si autodefinisce «credente non praticante», definizione tanto diffusa quanto incomprensibile, dal momento che la religione cristiana impone una serie di comandamenti obbligatori che comportano coerenza fra principî e azioni, fede e opere. C'è chi ha assorbito abitudini familiari senza interrogarsi sul loro significato, e non prova alcun bisogno di approfondire il discorso. C'è invece chi ha rimesso tutto in discussione, e a fatica, con animo inquieto, ne ha riscoperto il senso a sostegno di alcuni valori umani universali. C'è chi vede nella religione una bella favola per bambini, o un metodo ormai superato per tenere a bada le masse ignoranti. C'è pure chi non ha mai avvertito il bisogno di sapere se crede o no in Dio. C'è chi se lo è chiesto ed è giunto alla conclusione che l'essere umano non potrà mai dimostrare né che Dio esiste, né che non esiste. Io sono una Misscredente. Una donna che non crede, ma rispetta e vuole comprendere (socraticamente) che cos'è ciò in cui non crede. E che continua a cercare.»