Il «resto» nella logica biblica coincide con chi rimane, con i superstiti, coloro grazie ai quali il popolo può rigenerarsi, oltre la distruzione. Ma nel libro del profeta Geremia, il resto che porta alla salvezza è «dentro la sventura», cioè è attraversando l'esperienza del trauma che si rintraccia l'elemento che conserva il germe della vita. Esistono anoressie che si strutturano per proteggere l'individuo da pulsioni che abitano il suo inconscio e minacciano di togliergli la padronanza, l'equilibrio, la sicurezza. Il sopraggiungere della pandemia nel biennio 2020-2021 ha prodotto una crescente manifestazione del disturbo del comportamento alimentare per la presenza di un reale ingovernabile, sia fuori che dentro il soggetto. La versione securitaria del sintomo alimentare è una chiave di lettura che mostra come il soggetto contemporaneo patisca di fragilità strutturali che gli rendono difficile attraversare e superare il trauma. Il tempo in cui la città si chiude, alzando muri che separano e isolano, attiva traumi interni che rendono assai problematico, specie per il soggetto più fragile, superare la crisi. Su questa base, il saggio sviluppa una vasta analisi, di indubbio interesse per gli specialisti, ma tale, per ricchezza argomentativa e il fascino dei temi, da coinvolgere anche i lettori non specializzati, in un viaggio nei segreti meccanismi del nostro essere.