Il volume traccia un bilancio complessivo del contributo filosofico di Richard Rorty (1931-2007), uno dei più originali e controversi pensatori contemporanei. Attraverso una ricostruzione critica della sua biografia intellettuale, gli autori disegnano un percorso organico dell'opera rortiana, dagli scritti giovanili sulla filosofia della mente e del linguaggio a quelli maturi sul pragmatismo e infine ai lavori etico-politici in dialogo con la letteratura. L'ampio respiro dei suoi interessi delinea un profilo di studioso immerso nella propria epoca, che Rorty ha interrogato con gli strumenti della filosofia analitica e del pragmatismo, a loro volta ripensati per affrontare le sfide della nostra cultura post-fondazionalista e delle nostre società liberali. Il libro è un invito a raccogliere la proposta rortiana di porre al centro della filosofia e delle nostre vite il concetto e la pratica della contingenza, per valutarne criticamente le conseguenze sui modi di pensare l'attività filosofica, la soggettività, la comunità e le varie forme espressive attraverso cui diamo voce alle nostre interazioni con il mondo e i nostri simili.