Rimasta per lungo tempo geograficamente isolata dal resto del mondo, l'Islanda è una terra incredibile, ricca di fascino e di mistero. La natura incontaminata e suggestiva sembra comunicare con gli esseri umani attraverso una lingua sconosciuta percettibile solo a chi, di questa terra, ne ha compreso l'anima. La sua cultura è profondamente legata al paganesimo nordico e agli antichi dèi norreni; proprio le radici pagane delle tradizioni islandesi, secondo molti studiosi, spiegherebbero perché circa l'ottanta percento degli islandesi crede nell'esistenza del Piccolo Popolo o quantomeno non nega la possibilità che questi esseri esistano. Una giovane donna racconta in prima persona come, durante un viaggio in Islanda, abbia scoperto di possedere la capacità di vederne gli abitanti segreti, i folletti. Da quel momento, inizia a vivere una doppia avventura: insieme al suo gruppo visita le meraviglie del paesaggio islandese mentre da sola e contemporaneamente va alla scoperta del misterioso mondo del Piccolo Popolo. I folletti dell'acqua, del ghiaccio, del fuoco e quelli ancora più enigmatici delle rocce di Thingvellir si susseguono in rapida carrellata con le loro peculiarità, intercalati da spaccati di vita in cui interagiscono anche con gli abitanti umani. L'emozione di tutto questo è però offuscata dalla triste certezza che al ritorno dimenticherà tutto, perché così narrano le leggende. Ad alcuni privilegiati è sì fatto dono della vista sensibile, ma a nessuno è permesso lasciare l'Islanda portando con sé memoria di quanto osservato. Convinta, nonostante tutto, di essere riuscita a trattenere i ricordi, la donna una volta rientrata in Italia rimane vittima di uno strano incidente. Che sia stato causato da un folletto contrario al fatto che continui a ricordare? Eppure... Suggestivo romanzo breve, in bilico tra sogno e desiderio di credere in una alchimia di mondi diversi capaci di convivere.