"Le mie (4+3) donne" è una storia di vita che potrebbe sembrare autobiografica, ma è troppo ricca di particolari e di complicate emozioni per esserlo davvero. Si tratta di emozioni e ricordi che si incrociano con la lettura delle pagine di un misterioso libro di Fisica Semplificata nel quale il protagonista si rifugia, all'ombra di un glicine, cercando riparo dalle emozioni dell'Amore, venendo, tuttavia, da queste pagine, rimbalzato, con una curiosa altalena, proprio in quella realtà dalla quale cerca di astrarsi. Il romanzo è divertente e il finale appare proprio come (non) ci aspetta. Di lettura gradevole e di stile accattivante porta il lettore a identificarsi con le peripezie amorose dello sfortunato protagonista (e chi in questo campo non lo è? È il fascino che aveva su di noi Paperino quando eravamo piccoli). O, forse, il protagonista è solo e inevitabilmente rassegnato alla difficoltà di comunicare e comprendersi tra esseri diversi. L'impronta leggera e autoironica rende il racconto un tessuto su cui ricamare passi di fisica quantistica che si correlano bene con l'universo femminile e che non molti avrebbero, altrimenti, letto.