Nell'intimo di ogni uomo e di ogni donna della storia abita una parola di Dio che attende solamente di sbocciare e di crescere, vita preziosa che ha bisogno di essere riconosciuta e contemplata. Se ci accostiamo alle persone senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia per la loro vocazione, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza, i nostri atteggiamenti saranno quelli dell'invidia, dell'avversità, della paura, della sopraffazione; viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti agli altri, la fraternità, la stima reciproca (cf. Rm 12,10) e la cura, scaturiranno spontaneamente.