Il quarantottesimo numero dei Quaderni fiorentini propone nelle sue abituali sezioni saggi molto diversi fra loro, tutti mossi però dalla comune consapevolezza dell'intrinseca storicità della dimensione giuridica, dal comune obiettivo di offrire una storia del diritto 'autonoma'¿ e al tempo stesso caratterizzata dal venir meno di miopi rivendicazioni di insularità. Dialogo con altri specialismi, caduta dei confini, ibridazione dei territori sono oggi componenti essenziali di una storia del diritto che (come mostra António Hespanha nel saggio che apre il Quaderno) non si presenta più come «l'ultima roccaforte di una storia incentrata sullo Stato e sulla nazione» ma ambisce a porsi come strumento di analisi della complessa realtà plurale che caratterizza il nostro presente.