No alla transizione ecologica, all'auto elettrica, alla carne sintetica, all'immigrazione, ai diritti, a tutto ciò che è progresso: siamo nelle mani di una classe dirigente miope e pericolosa, negazionisti non solo del passato ma anche del presente e del futuro. In questo numero indaghiamo l'ottusità della politica italiana, l'onnipresente complottismo, il futuro che poteva essere e non è stato dell'auto elettrica made in Italy, l'empasse delle istituzioni di fronte alle nuove tecnologie, l'impatto dell'intelligenza artificiale sui lavori creativi e intellettuali, oltre che sui consumi culturali, la riscrittura del passato antifascista e repubblicano, i giovani e la paura del domani, il tempo rubato alle vite dei migranti in perenne attesa di vedersi riconoscere i loro diritti, i ritardi sul contrasto all'emergenza climatica, il mito dell'identità culinaria nazionale, le lotte di retroguardia sulla salvaguardia della lingua italiana, e molti altri aspetti di questa fase storica impaurita e cristallizzata.