"Russia o non Russia" è il sesto numero di Limes del 2023, redatto sull'onda della "marcia su Mosca" che tra il 23 e il 25 giugno ha tenuto il mondo con il fiato sospeso. Di quel tentato golpe da parte della milizia Wagner - tale negli esiti, se non nelle intenzioni - si analizzano antefatti e motivazioni, ma soprattutto gli effetti sul regime russo e dunque sul conflitto in Ucraina. L'ampia prima parte, "Montagne russe", si dedica nello specifico a indagare contesto, cause, modalità e contraccolpi interni della sfida lanciata da Evgenij Prigozin alle autorità militari russe e, indirettamente, a Vladimir Putin. In questa sezione si dà risalto con apposite analisi anche all'analogia, fatta dallo stesso Putin, tra gli eventi di giugno e quelli del 1917, in quanto rivelatrice della psicologia putiniana oltre che del rischio sistemico posto dall'affronto Prigozin al sistema di potere russo, nell'ottica del Cremlino. La seconda parte - "Prigozin divide la Nato ma unisce Usa, Cina e Russia" - dà conto degli effetti prodotti dal golpe sul conflitto, sia in termini prettamente militari che più in generale strategici, nella misura in cui l'instabilità russa si ripercuote sul calcolo di Washington, Pechino e Kiev. "Guerre economiche e sanzioni" è infine il titolo della terza parte, in cui si fa il punto sull'altro, grande fronte del conflitto ucraino: quello economico e tecnologico, in cui gli equilibri appaiono per certi versi meno bilanciati rispetto al teatro bellico.