Il volume è un'introduzione, teoricamente sapiente ed empiricamente sostanziosa, alla declinazione consulenziale del lavoro pedagogico. L'autrice propone una prospettiva sulla consulenza solidamente ancorata a un sapere disciplinare anche "specialistico" e, dunque, fortemente collegato a una teorizzazione pedagogica. Da questo punto di vista, il volume guarda principalmente alle risorse teoriche della pedagogia critica: la pratica consulenziale, infatti, non può che essere ancorata a una visione critica della pedagogia e dell'educazione. Nelle relazioni tra i professionisti della cura e la persona che esprime un disagio, un bisogno, che manifesta l'esigenza di revisionare o modificare il proprio approccio alla vita, non vi sono percorsi tracciati a priori, ma ci si "sorprende" nella scoperta di un rapporto inedito e di una prospettiva non ancora scritta. Proposta teorica e lavoro pratico si intrecciano così a disegnare traiettorie inattese, di cui il percorso professionale dell'autrice riesce a dare conto.