Nel diritto internazionale attuale le norme sull'immunità giurisdizionale dello Stato e dei suoi organi perseguono l'obiettivo di tutelare la sovranità come evolutasi storicamente, e oggi coincidente con una ripartizione dell'autorità di governo tra gli Stati parti del sistema internazionale, funzionale al perseguimento di interessi condivisi della comunità internazionale nel suo insieme. Alcune funzioni di governo sono tutelate attraverso il riconoscimento dell'immunità agli individui-organi che le svolgano concretamente, altre tramite il riconoscimento dell'immunità allo Stato. Le due norme perseguono in definitiva il medesimo obiettivo, ma ciascuna di esse ha un proprio ambito di applicazione. Ne deriva l'opportunità di un'analisi sistematica, in quanto è attraverso il modo in cui l'una opera rispetto all'altra che la tutela dell'autorità di governo viene di fatto garantita. D'altra parte, è l'applicazione distinta delle due norme nella prassi ad evitare un riconoscimento «ampio» dell'immunità il quale, non solo non trova una giustificazione nella tutela della sovranità come evolutasi storicamente, ma rischia altresì di consentire che l'immunità degli organi, così come l'immunità degli Stati, vengano riconosciute oltre quanto da esse previsto.