L'obiettivo dello studio è di analizzare in modo sistematico forma, contenuto, effetti giuridici e limiti delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza che si occupano di individui, intendendo, con tale termine, persone fisiche e giuridiche, ovvero gruppi operanti a titolo privato e non come organi di uno Stato. Nella prospettiva della ricerca, importa, quindi, che il Consiglio rivolga la propria azione nei confronti di tali soggetti a prescindere dalla loro qualità di organi di Stato o dall'esistenza di un collegamento con un apparato governativo. Lo studio muove dalla premessa che l'allargamento "verso il basso" della base sociale dell'ordinamento internazionale, attraverso la considerazione degli enti "infra-statali" e, in particolare, degli individui, è fenomeno chiaramente percepibile allorché si osservi la società internazionale contemporanea. Tuttavia, la crescente considerazione degli individui da parte del diritto internazionale è meno scontata nell'ambito particolare delle attività del Consiglio di sicurezza, configurato dalla Carta delle Nazioni Unite essenzialmente come un organo abilitato ad operare nell'ambito di rapporti internazionali tra Stati.