La dignità dell'uomo è un principio recepito, più o meno esplicitamente, in gran parte delle Carte costituzionali contemporanee d'Occidente e nelle Carte internazionali dei diritti adottate a partire dalla metà del '900. Tuttavia questa formula linguistica accoglie un concetto giuridico indeterminato in cui convivono genericità e capienza di significati, da cui discende un'estrema flessibilità interpretativa e il rischio di usi meramente retorici della dignità all'interno di un ragionamento giuridico.