Negli ultimi anni, il legislatore nazionale ha riservato nuovi importanti spazi di azione all'ombudsman; e molte Regioni, probabilmente in conseguenza di questi recenti interventi normativi, si sono preoccupate di dotarsene. Tutto ciò induce a chiedersi quale sia l'effettivo stato di salute della difesa civica nel nostro Paese, quanto siffatti interventi siano davvero riusciti a rivitalizzarla e quali siano i suoi attuali limiti. Nella prima parte del volume, dopo aver sussunto l'ombudsman nel genus delle alternative dispute resolution, si individuano i tratti caratteristici del modello e le questioni ancora "aperte". Nella seconda parte, si analizzano criticamente i suddetti interventi normativi che ne hanno comportato la "reviviscenza": il d.lgs. n. 96/2016, che gli ha riconosciuto una posizione centrale nell'ambito del sistema di tutela non giurisdizionale del diritto di accesso civico, la l. n. 24/2017, che ha riconosciuto alle Regioni e alle Province Autonome la facoltà di attribuire ai propri difensori civici la funzione di garanti del diritto alla salute, e il d.lgs. n. 179/2016, che ha introdotto la figura del difensore civico per il digitale.