Lo studio affronta il tema del consumo di una particolare risorsa naturale (non rinnovabile) come il suolo, sia dal punto di vista del suo inquadramento giuridico, quale bene comune ambientale recante servizi ecosistemici, sia dal punto di vista della relativa tutela amministrativa e giurisdizionale. A tal fine si è valutata l'incidenza di un c.d. paradigma ecologico-ambientale sul tasso di discrezionalità delle decisioni della pubblica amministrazione con riferimento all'esercizio del potere di pianificazione e all'adozione di determinati provvedimenti autorizzativi per l'esecuzione di specifiche attività edilizie. Su questo fronte si sono valorizzati gli approcci amministrativi che sono riusciti a comporre i diversi interessi in un'ottica di "giustapposizione" (antitirannica) degli stessi, ponendo al centro del binomio tra autorità e libertà il ruolo fondamentale della motivazione.