Il mandato di arresto europeo è molto più di una nuova estradizione "targata" Europa. È il frutto di una rivoluzione culturale e rappresenta esso stesso una rivoluzione culturale; e come tutte le rivoluzioni ha ricevuto plauso e critiche, valutazioni positive e negative. Il recepimento, nel nostro ordinamento, della decisione quadro 2001/584/GAI istitutiva dell'"euromandato" è stata un'opera ardua, caratterizzata da un iter parlamentare lungo, travagliato e denso di compromessi. Muovendo da ciò, la ricerca, incentrata sull'analisi della nuova procedura di consegna così come implementata dal legislatore italiano con la legge n. 69 del 2005 e come applicata sul territorio nazionale, ha l'aspirazione di fornire un quadro più dettagliato dell'operatività del nuovo istituto di cooperazione giudiziaria, attraverso un'analisi normativa condotta alla luce dei numerosi contributi interpretativi forniti da dottrina e giurisprudenza. Lo studio, ad un lustro dall'entrata in vigore delle legge di recepimento, cerco così di evidenziare lacune, contraddizioni ed aspetti problematici della disciplina, suggerendo, nei casi in cui è possibile, perfezionamenti legislativi o interpretazioni alternative.