Questo epistolario abbraccia un'intera vita intellettuale, pedagogica, morale, politica, letteraria, esistenziale: i suoi corrispondenti sono tra gli altri Lombardo Radice, Salvemini, Croce, Gobetti,Calvino, Einaudi e naturalmente, Cesare Pavese. La maggior parte delle lettere tratta di problemi legati alla scuola, alla sua organizzazione, ai suoi statuti, alle sue storture, ai suoi cambiamenti, e anche alla posizione di volta in volta politica in cui collocarsi a contatto con una società in movimento, che nell'età del "secolo breve" ha richiesto agli intellettuali, accanto all'impegno interpretativo, anche una notevole dose di coraggio operativo, di scommesse difficili, di scelte rischiose: la questione meridionale, il giolittismo, il nazionalismo, la Prima Guerra Mondiale, la questione operaia, il Fascismo, il colonialismo, la Seconda Guerra, la Resistenza, il dopoguerra, la trasformazione del Paese da rurale a industriale.