Questo libro nasce dalla volontà di voler mostrare ciò che accade dietro le quinte: il dolore, la gioia la stanchezza, la concentrazione, la preparazione ed il silenzio, che precede l'entrata in scena. L'autore definisce questo lavoro un "tradimento" che commette nei confronti dell'arte della danza e delle "regole" che ad ogni aspirante ballerino vengono imposte fin dal primo anno di studi nella scuola, ovvero, tutto ciò che accade dietro le quinte, non va portato in scena o quantomeno non deve influenzare la performance: se ti fa male, nascondi il dolore e sorridi, se il pezzo è faticoso, non far vedere che affanni, se hai paura di sbagliare mostrati convinto. Una farsa, portata avanti per raccontare una storia, il più fedelmente possibile; Alessandro Staiano, alias Luric immagina i danzatori come dei contenitori, che devono svuotarsi prima di entrare in scena, per fare spazio ad un altro liquido o sostanza che prenda il posto di quella che c'era prima. Nelle foto presenti in questo volume la danza è quasi assente, la macchina fotografica è stata puntata solo sui momenti "reali", lasciando sulla scena i vari personaggi e i passi di danza.