Un libro per riscoprire la cucina dei nostri avi, quella di un'epoca in cui le pietanze si adattavano ai cicli naturali e dove i piatti della tradizione non erano ancora stati snaturati dall'industrializzazione e dalla logica del fast food. Il rispetto della stagionalità dei prodotti, che un tempo era necessario, comporta numerosi effetti benefici, fornendo all'organismo una molteplicità e una variazione periodica che elimina gli inconvenienti di un'alimentazione monotona, ripetitiva, con elaborazioni standard, senza attesa di primizie e tutto sommato senza novità. Ma per seguire questa strada è necessario recuperare un bagaglio di conoscenze che si stanno progressivamente perdendo, come saper riconoscere e distinguere le diverse specie di piante e di erbe, imparandone le proprietà e l'utilizzo ottimale. Perché i prati e i boschi sono dispense sterminate di alimenti, di sapori, di profumi, di terribili veleni e di medicine prodigiose.