Il corpo umano è una macchina complessa che non è stata progettata dall'uomo. Per questo, chi desideri comprenderla a fondo deve prima individuare quali sono i problemi tecnici che ogni singolo organo e ogni singola funzione sono deputati a risolvere. È questa la base dell'anatomia ragionata, che noi cerchiamo di promuovere. Il punto di partenza è dunque la funzione che si può osservare e misurare; solo in un secondo momento si può passare a studiare la soluzione anatomica, che è sempre una soluzione intelligente al problema tecnico dato. Questo approccio presuppone anche che noi accettiamo l'idea che tutti gli apparati anatomici, nella loro estrema finezza tecnica, non possano essere in nessun caso frutto del caso, operante in maniera aleatoria, per mutazioni successive e selezioni naturali. L'autore ha analizzato nella sua opera tutte le attuali opzioni terapeutiche, offrendo al lettore una visione critica di metodologie diverse, spesso caratterizzate da terminologie particolari. È ovviamente auspicabile che in futuro si giunga ad usare una terminologia unica, e che si trovi un accordo sui significati non equivoci dei termini impiegati, ai fini di una migliore comunicazione fra le diverse scuole di pensiero. Infine, bisogna ricordare che chi ha costruito la macchina ha previsto un gran potenziale di autoriparazione e autorigenerazione, che, nel momento in cui abbiamo la pazienza di lasciar passare il tempo, fa sì che spesso ci sorprendiamo di certi risultati clinici positivi.