Può un saggio essere sensuale e persino lirico? Narrativo e attraente come un romanzo, vibrante di mozione e di vita? Questa saggistica chiama e conquista per sentimento. Le storie, i personaggi, gli episodi epocali, in quanto vissuti o percepiti, divengono appassionanti, come ciò che in noi ha lasciato un segno, invisibile o madornale che sia. Il lavoro di Onorato non converge con l'aneddotica e la ricerca del punto di vista condivisibile. È un tratto marcato col fuoco dell'urgenza, della volontà di attualizzare le voci inascoltate o fraintese dei profeti dell'arte e del pensiero. Li trovate riuniti in un coro sommesso, una seduta spiritica luminosa di racconti e riflessioni che infilano i vicoli bui di Lou Reed, l'intrinseca purezza di Pasolini, ma anche l'immediata felicità di un brano di Chico Buarque contrapposta a un austero convegno filosofico e poi ricongiunta alla vitalità eterna di Emanuele Severino. C'è spazio per l'indole irriducibile di Freak Antoni, lo sterminato universo di Syd Barrett e un John Lennon alle prese con la vacuità del vil denaro. Nuotateci come vi pare. Il fondale è ampio, imprevedibile, ricco di anfratti nebulosi, di colpi di luce e apparizioni, ma accogliente per qualunque anima disposta a fare i conti con se stessa. Prefazione di Ezio Guatamacchi. Postfazione di Marco Candida.