L'obiettivo del volume è verificare, dati alla mano, l'effettiva esistenza di una cultura audiovisiva nazionale. Tendiamo a dare per scontato che esista realmente un "cinema italiano", rappresentativo di tutto il paese e visto ovunque allo stesso modo. E siamo inclini a pensare che le serie più popolari della televisione generalista abbiano un successo che è anche esteso geograficamente. Ma è davvero così? È mai stato così in passato? Le geografie del consumo audiovisivo in Italia, in particolare quelle dei primi vent'anni del nuovo millennio, qui oggetto di uno studio sistematico, mostrano un altissimo grado di eterogeneità. Il libro interroga i dati di visione regionali dei film in sala - sia italiani sia d'importazione - e quelli dei film trasmessi in televisione e della serialità generalista, alla ricerca degli elementi testuali che producono i maggiori sbilanciamenti di consumo. Indagare le geografie del consumo audiovisivo significa illuminare il potere delle immagini e delle storie, e permette di rivelare il grado di frammentazione dei consumi culturali e della cultura stessa del paese. Perché gli italiani guardano cose tanto diverse? Che cosa si aspettano dal cinema e dalla televisione?