Tra filosofia, critica cinematografica, analisi sociale e gender studies, Le strade furiose di Mad Max è la prima pubblicazione in Italia ad analizzare l'universo desolato proposto da George Miller nei film dedicati a Max Rockatansky, l'eroe di un mondo post-atomico. Fin dall'uscita di Interceptor nel 1979, la saga ha plasmato in modo decisivo l'immagine distopica e selvaggia dello scenario post-apocalittico; una realtà desertica, popolata da crudeli bande di predoni dal look steampunk a bordo di affascinanti e terribili veicoli assemblati con pezzi di vecchie automobili, teschi, carcasse e arrugginiti oggetti del passato. Scocche infernali e potenti che viaggiano veloci su terre devastate, in cui l'uomo è ridotto a un unico istinto: sopravvivere. In queste pagine, critici e filosofi speculano partendo dagli spunti regalati dalla distopia radioattiva delle pellicole di Mad Max per affrontare i limiti e le prospettive della nostra finita esistenza. Postfazione di Matteo Boscarol.