Il documentario rappresenta una forma di descrizione della realtà come testimonianza del presente e del passato. Artefice di questo processo è il cineoperatore vicentino Mario Bertagnin, che ha colto con sensibilità artistica i paesaggi e le tradizioni del Veneto: dalle Dolomiti alle città d'arte, dai riti alle tradizioni popolari, ha restituito un'immagine viva della realtà, immune allo scorrere del tempo. Alla ricerca dell'inquadratura perfetta, l'autore ha colto i mutamenti etnologici e paesaggistici, registrando fotogrammi di un territorio trasformato in arte cinematografica. Documentarista per la RAI, poi direttore della fotografia iscritto all'AIC, Bertagnin si fa apprezzare per la passione con la quale ha girato i suoi documentari e per l'utilizzo disinvolto della macchina da presa, caratteristiche che lo porteranno a ottenere riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. I contributi di storici e critici del cinema come Gian Piero Brunetta, Stefano Masi, Mirco Melanco, Carlo Montanaro e Alessandro Gatti restituiscono risalto all'opera di Bertagnin, guidando il lettore alla riscoperta di un documentarista che ha sempre coniugato professionalità e passione.