A più di un ventennio dalla sua conclusione, il Novecento è oggi memoria da studiare, ripensare, raccontare e rileggere alla luce di una distanza storica che inizia a profilare gli esiti delle variegate sfaccettature e della caleidoscopica complessità di un secolo lungo e cruciale per la danza. La tradizione/trasmissione della sua eredità attraverso i corpi di chi può ancora ricordare, ma anche e soprattutto attraverso la preziosa risorsa della multimedialità, contribuisce a costituire parte non secondaria di un patrimonio immateriale (e non) da conservare e da archiviare.