Sfuggente, misteriosa, ineffabile. Da sempre la coscienza è il frutto proibito delle neuroscienze, forse la domanda per eccellenza a cui si cerca di dare una risposta. Come fa il nostro cervello a generarla? Come sa di essere cosciente? Dal suo laboratorio di Princeton Michael Graziano lancia una sfida: non c'è magia, non c'è mistero, e oggi l'uomo ha gli strumenti, teorici e tecnologici, per risolvere questo rebus. La coscienza è il risultato di un processo complesso e raffinatissimo, certo, ma non dissimile da quello che porta all'elaborazione da parte del cervello delle informazioni che ci giungono dall'esterno; una capacità evolutivamente antica perfezionata in milioni di anni. Per questo motivo, sostiene Graziano, non solo la coscienza è misurabile, ma sarà anche replicabile e riproducibile nelle intelligenze artificiali, e scaricabile su supporti esterni. Sarà il download della mente.