L'assassinio di Pasolini - che, con la sua crudeltà tribale, sembra incarnare quanto di occulto covava in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta - pesa ancora come un macigno sulla coscienza del Paese. Simona Zecchi riprende in questo libro il filo delle serrate indagini che Pasolini negli ultimi tempi svolgeva sulla strage di Piazza Fontana e sui piani eversivi della destra e, grazie a documenti inediti e nuove testimonianze, ricostruisce l'accerchiamento politico e criminale che ne causò la morte: da quando il poeta, due settimane prima, ricevette un dossier sulla DC - fin qui sconosciuto - la cui pubblicazione avrebbe fatto saltare tutto il Palazzo, fino al crudele massacro dell'Idroscalo di Ostia. Il quadro che ne risulta fornisce a quel singolo, tragico episodio una spiegazione convincente e più ampia, nel contesto - qui ricostruito sotto una luce nuova - della strategia della tensione. Un lavoro di anni, quello di Zecchi, che alla ricostruzione del come e del chi dell'agguato - fornita dalla sua precedente inchiesta e qui ancora approfondita - affianca finalmente la rivelazione del perché.