Vincitrice del prestigioso "Premio Casa de las Américas", quest'opera racconta la storia dell'improbabile relazione tra un'antropologa e suo padre indigeno. Quando Aparecida Vilaça viaggiò per la prima volta lungo il Rio Negro, in Amazzonia, si aspettava di tornare alla civiltà con taccuini e nastri pieni di osservazioni sul popolo indigeno Wari', non certo di trovare in quel luogo remoto anche un nuovo padre e una nuova famiglia. Paletó era molte cose: un sopravvissuto ai violenti massacri, alle epidemie e all'arrivo dei missionari cristiani; un leader carismatico che insegnava attraverso le risate e la cura; un uomo che parlava con dolcezza, sempre pronto alla battuta e a lanciarsi nell'ignoto. È così che Paletó risplende nelle pagine di questo volume, che intreccia i ricordi dell'autrice sull'apprendimento dei modi di vita degli indigeni amazzonici con la testimonianza del padre sulla persistenza dei Wari' di fronte alla colonizzazione. Parlando con il cuore, sia come antropologa sia come figlia, Vilaça offre uno sguardo intimo sulla vita degli indigeni in Brasile nel corso di quasi un secolo.