La figura di Carlo Cadorna è strettamente connessa con la storia dell'unità d'Italia. Fratello del più noto gen. Raffaele, l'uomo di Porta Pia, ha avuto un ruolo maggiore sul piano politico e diplomatico. Eletto giovanissimo nel primo Parlamento subalpino e riconfermato deputato per sei legislature, fu Ministro nel Gabinetto Gioberti-Chiodo e Ministro al campo durante la battaglia di Novara; alla vigilia della seconda guerra di Indipendenza fu chiamato per il dicastero della P.I. nel Grande Ministero Cavour, e anni dopo agli Interni nel 2° Menabrea; dopo la missione come ambasciatore a Londra, per sedici anni ricoprì l'incarico di Presidente del Consiglio di Stato. Cattolico nella vita privata e liberale in politica, gli furono affidati i progetti di legge per le riforme amministrative dello Stato e le questioni legate ai rapporti con la Chiesa e al potere temporale dei papi, che trattò da stimato interprete della formula cavouriana "Libera Chiesa in Libero Stato", risultando uno dei più importanti ispiratori della politica ecclesiastica dello Stato liberale.