Questo è il racconto in prima persona di István Reg?czi, il vagabondo di Dio, che un giorno, giovane studente dalle scarpe consumate e i vestiti logori, è partito dalle rive del Danubio, dalla lontana Ungheria, per diventare sacerdote nelle Fiandre. La vicenda di don István percorre quasi un secolo di storia: l'infanzia a Budapest, tra fede, poesia e povertà nei duri anni della prima guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra. I viaggi in bicicletta - sua inseparabile compagna - tra Ungheria e Belgio, per realizzare il suo sogno di diventare sacerdote. In Ungheria, la sua grande forza d'animo e perseveranza lo porteranno a farsi padre, amico e maestro di centinaia di orfani che raccoglierà attorno a sé: sono i suoi "aquilotti", bambini di strada, orfani, abbandonati, piccoli vagabondi, "ai quali il più generoso ideale cristiano avrebbe dato ali perché si elevassero nelle altezze". Segue la straordinaria testimonianza di fede, vissuta eroicamente sotto l'occupazione sovietica che vedrà Reg?czi unito al coro silenzioso dei tanti martiri e testimoni della Chiesa dell'est nel XX secolo. E poi ancora una nuova peregrinazione: la prigionia e il campo di concentramento. Nella sofferenza e nelle privazioni, il rosario, la Messa e la Via Crucis restavano la sua consolazione. Sacerdote solitario e vagabondo sulle tracce di Dio, per tutta la vita don István Reg?czi ha sempre trovato un luogo di missione e di apostolato, in una trama di incontri e conversazioni sulle alte vette della fede e dell'amore per il prossimo. Prefazione di P. András Héray.