Italia, estate 1944: i boschi degli Appennini tosco-romagnoli si sono trasformati nel campo di battaglia della Resistenza contro le truppe tedesche che stanno risalendo la penisola italiana, scacciati dalle truppe alleate. In queste zone i soldati tedeschi mostrano ancora una volta la bestialità di cui sono capaci, prendendo di mira le cittadine incastonate tra le cime appenniniche, compiendo fucilazioni ed esecuzioni sulla popolazione per incutere terrore e sfavorire l'aiuto dei civili ai partigiani. Tra la popolazione, sacerdoti e religiosi, in virtù della fede cristiana vissuta, mettendo a rischio la propria vita, si impegnano nel dare rifugio e protezione ai perseguitati. La storia di don Francesco e i suoi Fratelli riporta, con lo scopo di ricordare, tramite un approfondito lavoro di ricerca archivistica, questi terribili episodi spesso trascurati e le toccanti testimonianze di questi sacerdoti che, guidati imperterriti dalla fede, consapevoli dei rischi, hanno adempiuto alla promessa di proteggere la loro comunità dal Male, governati dalla volontà di opporsi ai soprusi, subendo a volte la morte a volte la deportazione nei campi di concentramento, non mancando di testimoniare le indicibili barbarie perpetrate dai nazifascisti anche nella loro ritirata.