In uno scantinato tornano alla luce undici quadernetti neri, scampati eccezionalmente a due guerre mondiali, a inevitabili traslochi, all'alluvione, ad altri piccoli e grandi disastri. Nelle loro pagine, i pensieri, i sogni, gli ardori patriottici, gioie e amarezze della giovane Maria Morelli che narra di sé, della famiglia e dei molti amici, sia frequentati a Firenze che incontrati nei soggiorni a San Romano, in Valdarno, o d'estate a Viareggio. Sullo sfondo, la città, le Cascine, la vita quotidiana, i teatri, i musei, la campagna toscana, la Versilia, i boschi, le albe, i tramonti, nascite, matrimoni, feste di paese, amori e speranze; e poi l'irrompere della Grande Guerra che le dà l'occasione di conoscere i primi slanci amorosi. Il racconto si svolge negli anni 1914-1918 e termina con la liberazione di Trieste, col tripudio di Maria che, scrivendo per la rivista femminile "Cordelia", ha scelto lo pseudonimo di Tricolore Glorioso: ma svanisce il suo sogno d'amore, effuso in un fitto scambio di lettere e cartoline dal fronte, che ancora in parte rimangono grazie all'amorosa cura della protagonista.