Nel 1941, mentre la guerra infuria per l'Europa, un avvocato sloveno di Trieste, sospettato di attività antifasciste, viene strappato dalla sua vita e internato nei campi di concentramento fascisti di Corropoli e in seguito di Casoli in Abruzzo. Resoconto fedele della quotidianità nei campi fascisti, Internatite, oltre a narrare l'esperienza personale di Mikuletic, tesse il mosaico dei destini degli internati, un intreccio di vite sospese, tutte affette da quella malattia dell'anima che l'autore sardonicamente definisce "internatite". L'abilità di Mikuletic nel discernere la luce anche nelle tenebre più dense si manifesta in ogni pagina di questo intenso, e a tratti sorprendentemente allegro memoir, che si offre alle lettrici e ai lettori di oggi come un omaggio alla resistenza umana e un monito per le generazioni a venire. Il testo è arricchito dalle illustrazioni del pittore Ljubo Ravnikar, amico e compagno di internamento di Mikuletic.