L'episodio della resistenza contro i neofascisti della Repubblica sociale e i tedeschi occupanti nell'Italia del 1943-'45 che vanta il maggior numero di studi e di ricerche è forse la vicenda della Giunta provvisoria di governo dell'Ossola libera (9 settembre-14 ottobre 1944). Fra le prime memorie, Ribelle. Nell'Ossola insorta con Beltrami e Di Dio (1943 - 1944), di Aristide Marchetti ("Aris") - pubblicato nel 1947 - è il "diario di battaglia" giudicato a lungo fra i resoconti più attenti sulla storia delle formazioni "azzurre" ossolane. Dal novembre 1943 - quando si unisce alle "bande" all'ottobre 1944 - quando con la "Valtoce" in rotta sconfina in Svizzera Marchetti ripercorre i mesi del suo coinvolgimento nelle azioni e nei combattimenti che portano le forze della Resistenza a controllare vallate, abitati e grandi centri urbani dell'area tra la Valsesia, l'alto Verbano, il lago d'Orta. Pagina dopo pagina i protagonisti - fascisti, antifascisti, popolazione, tedeschi - appaiono non ancora cristallizzati nella storia; ne riesce un resoconto vivo nel quale la retorica, giustificata dalla passione politica e civile, è temperata dalla forma diaristica, cioè della narrazione "a caldo".