Craig Hodges, classe 1960, ha giocato nell'NBA per dieci stagioni, vincendo nel 1991 e nel 1992 due campionati con i Chicago Bulls, allora dominati dal leggendario Michael Jordan e dall'astro nascente Scottie Pippen. Ma nella vita di Hodges non c'è stato solo il basket. A raccontarlo oggi è lo stesso "numero 14" che in questa autobiografia, realizzata in collaborazione con lo scrittore e attivista statunitense Rory Fanning, riunisce i due campi in cui il suo spirito, battagliero fin da bambino, è stato impegnato: il parquet dell'NBA e i diritti civili dei neri. Due anime, quella del giocatore e quella dell'attivista, che Craig Hodges ha tentato invano di conciliare, in un mondo regolato più dagli interessi economici che dai valori morali. Eppure, lui in nome di quei valori ha avuto il coraggio di combattere da solo, contro tutto e tutti. Pronto anche a mettere a rischio una carriera per cui tanti altri venderebbero l'anima al diavolo.