«In Italia più di dieci persone al giorno muoiono per conseguenze dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione. Preadolescenti e adolescenti rappresentano il 70 per cento di chi ne soffre. L'anoressia è la prima causa di morte tra i giovani, dopo gli incidenti stradali. Un'epidemia silenziosa. Eppure permane lo stigma sociale sui disturbi dell'alimentazione, così come sul disagio giovanile.» Maria Beatrice, figlia dell'autrice, all'alba dell'adolescenza, precipita nell'abisso dell'anoressia. A tredici anni, in fin di vita, viene ricoverata in Rianimazione. Inizia un lungo percorso di dolore, sofferenza e resilienza, nel mondo della malattia psichiatrica, un antro sconosciuto, difficile da immaginare se non lo si vive in prima persona. Queste pagine sono la storia di una madre impegnata a riconoscere e interpretare i sintomi, le derive, il linguaggio, i comportamenti della figlia. È il racconto, coinvolgente e toccante, di un viaggio attraverso l'inferno, in cui però mai vengono meno l'amore e il supporto, così come la solidarietà delle altre mamme che si trovano nella medesima condizione. Arianna Gnutti narra della difficoltà di accesso alle cure, così come del prezioso e indispensabile personale medico e sanitario. Dei meccanismi mentali che portano delle giovani donne a rischiare di morire. Della forza interiore necessaria nei momenti bui. Della speranza che tiene in piedi vite e battaglie quotidiane. Perché per vincere l'anoressia non basta l'amore. Un libro coraggioso e struggente, utile per tutti.