Isacco Levi (1924-2019) di religione ebraica, era comandante partigiano in Valle Varaita, in provincia di Cuneo, nella 181ª Brigata Garibaldi, mentre i tredici componenti della sua famiglia venivano deportati ad Auschwitz. Un'esistenza inizialmente tranquilla, quella di Isacco e della sua famiglia, molto unita e ben integrata nel tessuto sociale e commerciale di Saluzzo. Il dramma consumato nella piccola comunità ebraica di Saluzzo, che si fonde con la tragedia dell'Olocausto, è contemporaneo all'eroica avventura della lotta partigiana in Valle Varaita. La fine della guerra conferma in modo inequivocabile la scomparsa nel nulla di tutti i Levi di Saluzzo. Isacco è rimasto solo al mondo con una missione "tatuata" nel cuore: testimoniare alle generazioni future dove è potuta arrivare la ferocia dei regimi nazifascisti nel colpire intere comunità con l'intento di estirpare, ovunque si trovassero, tracce del popolo ebraico. Nell'antico cimitero ebraico di Saluzzo, a perenne memoria di chi è scomparso lontano da casa tra atroci sofferenze, sono poste, tra le altre, "le Tredici stelle di David" della famiglia Levi.