La memoria è una sorta di magazzino in cui conserviamo tracce della nostra esistenza, da cui riaffiorano eventi utili alla costruzione e alla rappresentazione di sé in rapporto al mondo, dunque rilevanti e fondamentali nella loro genuina semplicità. Con malcelata autoironia, l'autore si abbandona ai ricordi, talora languidi, talora struggenti, alternandovi curiosi e divertenti racconti alimentati da umorismo e fatalismo. Perché questo è il suo sereno e pragmatico modo di fronteggiare e superare le difficoltà e le amarezze della vita. E quelle tracce mnesiche di situazioni lontane nel tempo, seppure rappresentate talora solo da (seppur vividi) ricordi di episodi, vanno inserite in un complesso di significati che costituiscono la conoscenza di sé stessi: la Memoria autobiografica è la propria Anima.