Questa non è una storia frutto della fantasia ma una realtà vissuta. Una realtà fatta di esperienze uniche al limite del comprensibile, di brutale violenza psicofisica, di dolore e rinascita. Pur essendo scritta in prima persona, la protagonista la rivive come se tutto ciò appartenesse ad altri pur con degli elementi che nell'intimo le appartengono come sua figlia, i genitori, le sorelle e lei stessa, il suo mondo... Tutto devastato. E non è neppure un sogno perché le ferite sono ancora aperte, fanno male, e a ogni fitta ricordano quanto siano reali. Ma la vita riprende, va per la sua strada. Perché "è dura come roccia, scolpita nella pietra, ormai il rimpianto non ha più senso: bisogna ricominciare a dare un senso a tutto."