"Alcune notti è impossibile dormire. Alcune notti le paure, le emozioni hanno bisogno di essere esplorate attentamente per non sentirsene sopraffatti. Le paure ce le portiamo dietro per tutta la vita. Da bambini. Paure irrazionali e profonde. Paure non dichiarate che si irradiano in noi a nostra insaputa. Paure individuali e collettive. Ed ecco che Dauno, per riassumere il senso di quell'intimo sentimento che predomina negli esseri umani, ha scelto proprio quella parola. Il suo libro autobiografico, infatti, è intitolato, semplicemente: La Paura. Un mix di ricordi personali e di memoria collettiva dove l'esperienza individuale è il filo che si intreccia costantemente con gli eventi accaduti durante gli ultimi anni di guerra e nel periodo della ricostruzione postbellica. Ma anche una sorta di autoanalisi in cui Dauno affronta il rapporto con la propria malattia con sguardo limpido e sincero e una voce in cui si alternano rabbia, dolore, alienazione. Nessuno, forse, è riuscito ad analizzare, raccontare, scrutare le sue paure con tanta drammatica lucidità. Certo, con l'intelletto, con la forza della mente, e perfino con il senso dell'arguzia e dell'umorismo, le paure si possono sconfiggere, ma Dauno non riesce a trasformarle in speranze o accettazione del proprio stato. Del resto, chi può togliergli il diritto di lanciare un grido soffocato di rabbia contro la vecchiaia e i suoi malanni? Tanto più che lo sfogo è la via più breve alla rassegnazione". (Aldo Casucci)