Questa biografia presenta l'inquieta vita di Kierkegaard, "Socrate della Cristianità" che, come diceva lui stesso, viveva la vita in avanti, ma la capiva soltanto a ritroso. Søren Kierkegaard, uno dei filosofi moderni più appassionanti e impegnativi, è considerato il padre dell'esistenzialismo. Per i suoi contemporanei era soprattutto un filosofo del cuore. A cavallo tra gli anni '40 e '50 dell'Ottocento, dalla sua penna scaturiscono scritti che danno origine a un nuovo stile filosofico, radicato nel dramma interiore dell'essere "umani". Mentre il Cristianesimo sembra attraversare come un sonnambulo un mondo in trasformazione, a sorpresa Kierkegaard rivela la sua forza spirituale mettendo a nudo la povertà della religione ufficiale. La sua creatività irrequieta viene continuamente rinfocolata dai fallimenti personali: il ricordo della relazione con la giovane Regine Olsen, prima promessa sposa e poi abbandonata per dedicarsi interamente alla scrittura, lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni. Quando, a soli 42 anni, crolla esausto sta ancora approfondendo la questione dell'esistenza: come essere "umani" in questo mondo.