Una parte considerevole delle lettere, oltre 300, indirizzate circa un secolo fa alla cantante, sono state conservate dopo la sua morte. Gli autori delle missive erano, oltre a Scarfoglio, gli amici, le personalità e gli spasimanti che Severina ebbe modo di conoscere durante i suoi concerti e nei salotti dell'alta aristocrazia di allora. Il prezioso carteggio contiene infatti decine di manoscritti autografi del compositore Jules Massenet, una sessantina del giovane Massenet, una sessantina del giovane Marinetti, una quarantina di Edoardo Scarfoglio e altrettante di Antonin Périvier, che fu codirettore del quotidiano parigino "Le Figaro" e della rivista "Gil Blas". Vi sono po missive dello scultore Leonardo Bistolfi, altre di giornalisti, commediografi e musicisti, senatori del Regno, funzionari ministeriali, professori universitari, una lettera di un vescovo e una di Matilde Serao. L'epistolario, gelosamente custodito con una sorta di pudore dall'affascinante artista cuneese, copre un periodo di circa 25 anni: dal 1890 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.