Anno 1096. A Clermont, in quella parte della terra dei Franchi chiamata Provenza, Papa Urbano II lancia un appello alle migliaia di pellegrini giunti per il Concilio: "Da quattro secoli i luoghi che hanno visto nascere la nostra Fede sono in mano ai musulmani. È giunto il momento di porre fine a questa ingiustizia!". La folla reagisce urlando: "Andiamo a liberare il Santo Sepolcro!" "A Gerusalemme!" "Dio lo vuole!". L'iniziativa, alla quale viene dato il nome di "Crociata", scuote il torpore dell'intera Cristianità e in un baleno si diffonde in tutta Europa. Nella lontana Polonia, i Cavalieri Jaroslaw e Oskin, appartenenti al casato degli Czernin, decidono di unirsi alla "Santa Impresa", spinti da nobili sentimenti cristiani. A Jaroslaw, tuttavia, non sfugge l'opportunità di poter rimediare un ricco bottino, il che gli permetterà di procurarsi i cinquanta lancieri e i cento fanti necessari per muovere guerra a Juraga Zorzevich e a indurlo a cedergli in moglie sua figlia Janisce, della quale è innamorato. In quattrocentomila i "Crociati" partiranno da varie località dell'Europa, diretti a Costantinopoli, per proseguire attraverso Turchia, Libano e Siria. A Gerusalemme arriveranno solo in quarantamila, e soltanto tre anni più tardi, dopo aver combattuto numerose battaglie, sofferto fame, sete, decimati dalle malattie e dalle continue diserzioni. Questo romanzo si ispira alla loro incredibile avventura.