Lo chiamano "il Santo di Urakami". Fiero come un samurai nella sua etica giapponese, convinto all'ateismo come un uomo occidentale durante i suoi studi universitari di medicina, Takashi viene travolto dal fiume di fede che vive nel quartiere di Urakami, a Nagasaki. Un fiume sgorgato con l'arrivo di Francesco Saverio nel 1549, alimentato per secoli da migliaia di martiri e santi, passando per l'incredibile vicenda dei cristiani nascosti, durata oltre duecento anni. Diventa Takashi Paolo: fino alla fine vero giapponese e intelligente medico e scienziato. Il 9 agosto 1945 viene sganciata su Nagasaki la seconda bomba atomica della storia. Takashi Paolo è già gravemente malato di leucemia, a seguito del suo lavoro da radiologo. Decide di tornare a vivere sulle macerie del quartiere distrutto. Passa gli ultimi tre anni di vita costretto a letto, pregando per la pace, incontrando e confortando persone provenienti da tutto il Giappone, testimone di una fede e di un amore tali da vincere la devastazione della bomba atomica.