Il volume è dedicato a Dario Argento, uno dei registi italiani più conosciuti e amati in tutto il mondo, maestro indiscusso del genere horror. Il suo cinema si è imposto per la potenza visionaria, per la ricerca di una dimensione estetica alla quale si giunge attraverso l'eccesso, per il paradosso generato dallo sguardo del protagonista della storia che spesso collide con quello dello spettatore, abbagliati entrambi da una "messa in scena" che inganna, che fa sognare - o precipitare in una dimensione allucinatoria - quando si crede di essere vigili e di poter dominare la realtà. Un cinema "idealista", secondo la definizione dello stesso regista, fatto di incubi, sogni, visioni, ove la grigia realtà non arriva e mai arriverà.