Cos'è che rende Moda la moda? Di certo le straordinarie capacità creative e innovative di maison, grandi e piccoli marchi, geniali sarti e stilisti, sapienti mani e super attrezzati laboratori. Altrettanto rilevante a costruzione linguistica che, dalle cartelle-stampa delle sfilate e dalla pubblicità, si dipana attraverso una miriade di spazi testuali iconico-verbali. A confezionarli insieme in un'unica stoffa arlecchina, che assembla neologismi e bislacchi amalgami, esotismi ed eco-tecnicismi, perle retoriche e colloquialismi, la nostra stupefacente capacità di rappresentazione concettuale del mondo. È per questo che un nastro di seta e tulle, intrecciato con perline e strass, in copertina sembra evocare un paesaggio, mentre capovolto rivela i tratti di un viso. Le diverse potenzialità combinatorie di questo genere di imbastiture e fili discorsivi, però, non seguono qui un criterio estetico, quanto la necessità di cominciare a inventariare forme e norme della grammatica spazio-cognitiva dell'arte di abbigliarsi.