Dai paesi di montagna, alle frazioni sparse nelle campagne, ai piccoli centri urbani della "periferia diffusa" in pianura, fino alle isole della laguna nord. È la geografia delle piccole scuole in Veneto, presenza capillare e con forte aderenza al territorio, un patrimonio di architetture spesso considerato "ordinario" e ai margini dell'attuale dibattito sull'edilizia scolastica. Composto da consistenti quantità in termini numerici, si declina in architetture di modeste dimensioni e spesso prive di qualità, tuttavia presenze significative per la comunità. Benché continuamente esposte a rischio chiusura a causa dello spopolamento, sono infatti garanzia di iniziative attraverso le quali esse possono promuovere la cura dei luoghi, oltre che dei loro stessi spazi. Ricostruirne la geografia è parte di una strategia non solo ricognitiva ma anche operativa, funzionale alla definizione di un progetto di riqualificazione che ne registri la qualità intrinseca e le reali possibilità di adeguamento degli spazi rispetto alle nuove dinamiche dell'apprendimento e nell'ottica di una loro trasformazione in "architetture della comunità". La lettura analitico-descrittiva degli aspetti dimensionali, spaziali e di relazione con il contesto, condotta su un significativo numero di casi studio e ricomposta in un atlante tematico, in parte esposto nel quaderno, ne ha messo a fuoco condizioni e potenzialità per sperimentazioni architettoniche e d'uso.